NOTA: le recensioni sono prive di spoiler. Possono essere lette anche (e sopratutto) da chi non ha letto il fumetto.
Quasi dieci anni dopo la pubblicazione di Batman: Anno Uno, tra il 1996 e il 1997, Jeph Loeb regala ai lettori una delle storie più noir che il Cavaliere Oscuro abbia mai interpretato: Batman – Il Lungo Halloween. Le vicende narrate, si collocano temporalmente subito dopo gli eventi di Batman: Anno Uno. Non può sfuggire all’occhio dell’attento lettore, la cicatrice sul volto di Carmine Falcone procuratagli da Catwoman in Anno Uno.
Loeb scrive senza riserve. Concetti importanti dell’Universo di Batman, come l’idea che sia la sua stessa presenza a Gotham ad attirare pittoreschi criminali in città, concetti sui quali si potrebbe costruire un’intera trama, sono incastonati come gioielli in una storia che già di suo è fantastica, ma che rompe gli argini divenendo quasi una biografia del Cavaliere Oscuro, una sorta di piccola enciclopedia. Loeb non si risparmia. Sceglie di inserire praticamente tutti i principali nemici di Batman e anche qualche volto meno noto trova spazio. Essi sono estremizzati e compaiono come folletti colorati in un mondo perlopiù grigio e nero. Parlano quasi solo per mezzo di giochi di parole e filastrocche. Il contrasto con l’ambientazione realistica e noir, magistralmente creata dai disegni ricchi di ombre di Tim Sale, è forte, ma sulle pagine dei fumetti funziona perfettamente. Loeb si permette anche il lusso di inventare un nuovo villain: Holiday (Festa), personaggio attorno al quale ruota l’intera storia. Un evidente tentativo di sfruttare l’indubbio potenziale del cattivo chiamato Calendar Man, che compare anch’esso nel fumetto, nelle vesti completamente rivisitate di una sorta di Hannibal Lecter al quale Batman chiede aiuto per capire come Holiday agirà. Entrambi, infatti, sono caratterizzati dalla peculiarità di uccidere nei giorni di festa.
Il fumetto tratta le origini di uno dei cattivi più affascinanti di Gotham City: Harvey Due-Facce. Harvey viene sfigurato solo nel capitolo 11 (di 13), eppure, Il Lungo Halloween può essere considerato senza dubbio un Due Facce: Anno Uno. Questo è possibile perché Due-Facce è solo metà parte dell’entità Harvey/Due-Facce, e Harvey, l’altra metà, merita ovviamente più spazio in una storia di origini. Le vicende si svolgono nell’arco temporale di un anno, da Halloween ad Halloween. Magistrale la copertina dell’ultimo capitolo, con la zucca di Halloween marcita solo dal lato sinistro (destro per chi guarda la pagina). Nonostante la lunghezza di quasi 400 pagine, la lettura è scorrevole, assolutamente travolgente. La trama è molto intrecciata, ma ben scandita, quindi mai noiosa, e condita di colpi di scena finali degni del miglior romanzo giallo alla Agatha Christie. Una seconda lettura è consigliabile, per carpirne bene tutti gli aspetti più minuziosi.
Il fumetto ha costituito grande fonte d’ispirazione per la stesura del film The Dark Knight, di Christopher Nolan, che ne rivisita tra l’altro molte sequenze e spunti: la frase «Io credo in Harvey Dent», l’ossessione di Dent per la mafia e la scena del trasferimento del prigioniero (Dent nel film). Durante la campagna virale legata alla promozione della pellicola, come countdown venne utilizzata un’animazione della zucca del Lungo Halloween che progressivamente, col passare del tempo, marciva solo da un lato.
In Italia, i tredici episodi furono pubblicati nel 1998 dalla Play Press con il titolo La lunga notte di Halloween, all’interno del quindicinale Batman (n. 63-74). In fase di montaggio, vennero poi apportate delle modifiche editoriali: Festa della Mamma venne accorpato con Festa del Papà e Il compleanno del Romano venne prestato all’unisono con Festa del lavoro. La saga è stata in seguito chiamata Il lungo Halloween dalla casa editrice Planeta DeAgostini nel volume cartonato uscito nell’aprile 2008. Il volume è stato infine riproposto l’anno dopo, in brossura, nella collana Batman: La Leggenda, al numero 63.
Sicuramente una pietra miliare nella storia dei fumetti di Batman e non solo.
Redson85